Scena sulla gestione risorse umane: La giusta leva motivazionale

2554

Il Contesto

Una scena illuminante al servizio di chiunque gestisca risorse umane. Un giocatore neoinserito in una squadra di football e le difficoltà del coach ad orientare la sua prestazione. Tutti questi nodi verranno sciolti dai consigli di un leader carismatico che conosce molto bene le sue leve motivazionali…

Il punto di vista del trainer

Cominciamo dalla fine:
“Dovresti conoscere i tuoi giocatori, Burt. Un test gli da il 98 percentile di istinto protettivo”

Grazie a quest’informazione Leigh Ann, la mamma adottiva di Michael, riesce ad orientare le azioni del ragazzo con energia e motivazione.
Utilizza l’analogia con la famiglia e la protezione per dimostrargli che la squadra ha bisogno di lui.

Nient’altro ha funzionato in precedenza, né gli scarsi risultati
(di fatto il fratellino che lo riprende con la telecamera dice: “Michael fa sempre peggio dopo che ha visto dov’è che ha sbagliato”)
Neppure il feedback duro del coach:
“Se lo vuoi bloccare lo devi bloccare qui tra le tette. Ricevuto? Ehi guardami ragazzo. Se lo prendi in punto diverso qui o lo tieni tra le redini come hai fatto adesso, tu ti becchi la penalità e io mi incazzo, capito?”

Semplicemente i rimproveri, molto spesso, non funzionano. Lasciano solo la vaga illusione al capo di fare “bene” il proprio lavoro.
Sciocchezze, il lavoro di un capo (che da qui in avanti chiamerò leader) è proprio l’inverso. Sta proprio nel conoscere i propri uomini e fare in modo che ognuno trovi nel suo ruolo la massima espressione delle proprie potenzialità.

Ascoltando coach Burt, metaforicamente mi sembra di ascoltare le parole di un qualsiasi manager rivolte ad un qualsiasi collaboratore. O peggio, di un genitore rivolte al proprio figlio: “Se non fai questo… accade quest’altro”. Sistema di motivazione “bastone e carota” che purtroppo non funziona nel lungo termine.
E allora cosa dovrebbe fare un leader?

Innanzitutto credere che il cambiamento è possibile. Dalla confidenza che Burt fa al suo secondo, sembra proprio che l’aspettativa su Michael sia inesistente:
“Almeno farà effetto quando scenderà dall’autobus”

L’aspettativa del leader è determinante nella gestione delle risorse, dal momento che condiziona l’impegno che il egli stesso dovrà investire nella ricerca della giusta leva motivazionale.
Come accade spesso, le persone hanno tutte le risorse per riuscire, ma è compito del leader capire cosa funziona e cosa no.

Lo sa bene la mamma adottiva di Michael, che conoscendo il passato del figlio, si aspetta che non reagisca a minacce, ma neppure alle promesse.
Dice:
“Urlare con lui non funziona Burt, non si fida degli uomini. Nella sua esperienza fingono di starti vicino e poi spariscono”

Ecco, il leader dovrebbe anche conoscere un po’ del vissuto dei suoi collaboratori, per non sprecare energie cercando di motivare con leve inefficaci. Le esperienze passate possono essere acceleratori della performance, oppure grossi freni a mano.

A parte l’atteggiamento un po’ altezzoso di Leigh Ann, i suoi suggerimenti si rivelano fondamentali per il cambiamento.

Acquista il film

The Blind Side – Un film di John Lee Hancock con Sandra Bullock, Kathy Bates, Tim McGraw, USA, 2009

Acquista il libro

Comandare con Gentilezza – Perché i leader buoni sono buoni leader di Michael O’Malley, William F. Baker – Acquistalo su macrolibrarsi.it

Aggiungi il tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ho preso visione dell'Informativa Privacy ed acconsento al trattamento dei dati personali sulla base di quanto disposto dal Regolamento UE 2016/679