Le scelte del cuore

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Dietro il dolore, qualsiasi dolore, dietro le scelte qualsiasi scelta, c’è sempre l’amore. Lo dimostra questa scena: l’amore trascende la sofferenza costringendo “il cuore” e “la mente” a comunicare tra di loro affinché prendano la decisione migliore. Sul finale di ” A Beautiful boy”  ci sono entrambi: il cuore e la mente a sostenere le scelte difficili della vita. 

Dal punto di vista scientifico e spirituale, questo è anche il tema del mio nuovo libro ” Filmatrix Discovery – Una nuova scoperta per risvegliare la forza del cuore grazie ai film”, già bestseller in vetta alle classifiche, in cui parlo dell’influenza dei film sulla variabilità cardiaca e come questa ci aiuta a prendere decisioni migliori e ad essere più resilienti e motivati. (puoi prendere la tua copia con un omaggio qui >>> Filmatrix Discovery)

Si potrebbe pensare che questo riguardi solo la vita personale.  Che l’esempio è distante da come un leader dovrebbe essere. Cosa c’entra un padre con un figlio tossico dipendente?  Ebbene, osservando con attenzione, non è forse la stessa dinamica che accade in azienda quando è necessario avviare una trasformazione epocale ? Quando si rende necessario un cambiamento radicale per evitare il collasso totale (che nel film è rappresentato dalla morte per overdose di Nick , incombente come un corvo su un animale morente). Non è forse quella “resistenza al cambiamento” la vera sfida con cui dobbiamo confrontarci ogni giorno ? Il padre di Nick lo fa con un aggravante: quell’amore incondizionato nei confronti di un figlio.  Con rispetto, mi prendo la licenza di dire, che nessuno deve farsi “maestro”, perché queste storie sono a noi più vicine che mai e forse possiamo davvero imparare qualcosa di importante.

Nick Sheff è un ragazzo bellissimo. Un brillante studente diciottenne che scrive, recita, e fa parte della squadra di pallanuoto. In autunno andrà al college, sostenuto dall’amore della madre, del padre, il giornalista David Sheff, e della nuova famiglia di lui.

Sembrerebbe tutto fantastico, se non fosse che dalla tenera età di dodici anni, Nick fa uso occasionale di droghe leggere. Purtroppo, come spesso accade, quest’uso in crescendo va fuori controllo, diventando poi  ingestibile per il ragazzo quando sperimenta la metamfetamina.

A Beautiful Boy è tratto dal racconto biografico dello stesso David Sheff, che racconta della sua lotta per recuperare il suo bellissimo ragazzo.

Facciamo un esperimento: proviamo ad immedesimarci nella storia, anche se drammatica.

Inizialmente, David fa ciò che chiunque avrebbe fatto: cerca una soluzione pratica. Lo porta in comunità, dove vede piccoli segni di miglioramento. Nick però ha continue ricadute, e il padre scopre un figlio che non conosce, che mente di continuo, che ruba alla sua famiglia, che approfitta della sua fiducia, e che non ha intenzione di rinunciare alla sua dipendenza, neanche quando riesce ad iscriversi al college. Comincia un percorso angosciante, durante il quale David offre continuamente al figlio supporto,in qualunque modo sia umanamente possibile.

Fa ciò che faremmo tutti: seguiamo il nostro cuore, ci addossiamo il problema della persona che amiamo, indossiamo la nostra armatura di protezione, sguainiamo la spada dell’amore, e ci prepariamo ad affrontare il nemico. Il nostro coraggio non conosce limiti: combattiamo fino allo stremo, per proteggere chi amiamo, contro ogni pensiero razionale.

Poi arriva quel momento. L’attimo in cui ci rendiamo conto che chi stiamo cercando di proteggere non sta lottando con noi, ma continua a perseverare nella sua rassicurante routine.

Il cervello allora prepotentemente: “ ehy, non puoi aiutare chi è fonte del suo male!”.

La seconda fase è quella di una scelta di testa, allora. Lasciamo  la spada dell’amore, che improvvisamente è pesante, insostenibile. D’altronde, il mondo offre mezzi più potenti. Forse l’amore è l’arma di chi non ha null’altro con cui combattere, di chi è debole.

David fa una scelta difficile: lascia suo figlio nel suo problema. Ormai è con le spalle al muro , ha esaurito tutte le risorse. Soltanto l’aiuto di un rigido programma di recupero può salvarlo. Indurisce il cuore, e fa quello che crede sia meglio, anche se tormentato.

Ma adesso vi chiedo: davvero pensate che il cuore stia li in silenzio? Credete davvero che questa sia la soluzione migliore ? Può la mera logica che governa il nostro tempo, mettersi tra noi e le persone che amiamo? Oppure può un leader fare scelte dettate esclusivamente dalla mente in un mondo dove la competizione si basa quasi esclusivamente sul “prezzo”?

Forse, in realtà, il cuore sta usando un’altra strada … 

È qui che entra in gioco la vera forza del cuore: quando non riesce a vincere le sue battaglie, non si arrende, ed elabora nuove strategie. Le sue scelte sono coraggiose, impavide, ma per essere giuste, devono essere elaborate ed esaminate. Insomma: il cuore ha bisogno di un ricalcolo. Il cervello deve studiare la situazione: quest’atto “di testa” permette al cuore di riarmarsi. Non abbiamo posato la spada: l’abbiamo trasformata in qualcosa di diverso! L’abbiamo resa un unguento, che messo con amore sulle ferite di chi sta male, allevia la sua sofferenza. Può sembrare meno eroico, può richiedere più tempo, ma è l’unica soluzione:

lasciare che l’amore governi le nostre scelte con la complicità della mente

Nell’ultima scena della pellicola David, che ha chiarito la sua posizione dura, va a riprendersi il figlio finito in ospedale per una ricaduta. La scena è toccante, perché anche se sembrava si fosse creato un muro tra loro, in realtà non è così. L’amore ha cambiato modo di agire, e ha dovuto farlo attraverso una scelta di testa. Ha trovato un nuovo percorso, ma continua ad esserci: è così forte che persiste anche in un terreno che per lui potrebbe essere arido, addolcendone la durezza.

Si dice che ci voglia una forza enorme per fare la cosa giusta, e credo davvero che solo l’amore ci renda così forti. L’amore che si prova per i propri figli poi, è uno dei più forti che possa esserci al mondo.

Questo piccolo esperimento finisce qui, ma credo che ognuno di voi guardando le scene del film, lo avesse già fatto dentro di se. La magia dei film è proprio questa; riuscire a risvegliare in noi sentimenti che ci sono, a farci vibrare l’anima, e attraverso storie che, in fondo, non sono così lontane da noi, darci un assaggio della vera forza del cuore.

Nel libro Filmatrix Discovery ho riportato lo studio emerso dalla visione di oltre 100 film per dimostrare cosa succede al nostro campo elettromagnetico quando il cuore viene stimolato da emozioni come l’amore, la compassione, la fiducia e la gratitudine. Ho anche inserito un percorso di 21 meditazioni con scene di film, uno strumento particolarmente efficace con cui migliaia di persone stanno ritrovando una nuova forza (puoi seguire il Gruppo Pubblico qui >>> Gruppo) per vivere una vita migliore.

Spero aiuti anche te >> Filmatrix Discovery 

Ci rivediamo in giro

Virginio

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