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La paura del giudizio e la ricerca di approvazione hanno bloccato Charlie. Quella mano avrebbe potuto alzarsi, e insieme ad essa la sua autostima.
Non c’è da meravigliarsi se siamo orientati a “non fare”, piuttosto che a “fare” pur di raggiungere la soddisfazione. Tutto il nostro sistema educativo, scolastico, familiare e lavorativo va in quella direzione.
Un po’ di tempo fa alla radio parlavano di una ricerca secondo la quale ognuno di noi ascolta nel corso della sua adolescenza 16.000 volte l’espressione “non fare questo… altrimenti succede questo…”
Sui luoghi di lavoro gli errori vengono puniti, rinforzando così il conformismo e appiattendo la creatività.
Perché meravigliarsi se Charlie, pur conoscendo le risposte, non ha partecipato? Ognuno di noi, ha un po’ di Charlie dentro se stesso.
Scegliamo di essere immobili per evitare rischi.
Scegliamo o “non scegliamo” pur di mantenere l’approvazione degli altri.
Scegliamo di “non scegliere” per non essere derisi dalla massa.
Mentre questo accade, dimentichiamo le risposte che sono dentro di noi e ci convinciamo di “non sapere”; ed è così che comincia una ricerca senza senso.
Più avanti nel film il Professor Anderson risponde alla domanda: “Perché capita che le persone carine escano con le persone sbagliate?”
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Molto bello il film. Da non perdere tutta la magia del racconto di Chbosky che dopo 13 anni dall’uscita del romanzo, diventa un film. Non voglio anticipare il finale ma una parte di me si è rivista in quel ragazziono adolescente che viveva le prime esperienze scolastiche con il trauma della sua infanzia (che non svelerò ma che scoprirete vedento il film per intero). Struggente in una delle ultime scene (che non anticiperanno la trama) il commento del protagonista Charlie (Logan Lerman): “la dottoressa mi ha detto che non possiamo scegliere da dove veniamo ma possiamo decidere dove andiamo, da lì in poi…”
RispondiIn questa frase, il riassunto della nostra vita. Tutte le prove che la nostra anima ci ha messo davanti sono opportunità per la nostra personale evoluzione. Ma anche per esercitare il libero arbitrio: non conta quello che siamo stati ma conta ciò che faremo da ora in futuro perchè Noi siamo infinito….
Se lo staff volesse aggiungere la scena: da 01:34:55 a 01:35:05.
Grazie sempre, Virginio!