Scena sulla cultura alimentare: avvicinare i giovani al cibo

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Di Maurizio De Santis

L’ordinata esistenza di Kate, chef di un raffinato ristorante di Manhattan, ossessionata dalla perfezione e dall’idea di aver sempre tutto sotto controllo, viene scombussola dalla morte della sorella  che le lascia in affidamento la nipotina Zoe di 9 anni. A questo si aggiunge l’arrivo nella sua cucina di Nick, un uomo allegro pieno di energia, che lavora ascoltando l’opera e che ben presto si conquista le simpatie di tutti.

Zoe non accetta la mancanza di attenzioni da parte di Kate, che dal canto suo non riesce ad entrare in contatto profondo con la nipote, semplicemente perché non sa da dove cominciare.

Magari ci fosse un manuale di cucina per la vita, con ricette in grado di dirci esattamente quello che dobbiamo fare“, dirà Kate al suo analista.

La piccola si rifiuta di mangiare quello che la zia prepara, si ribella, fino a scappare di casa. Per fortuna Nick la conquista con un comportamento esemplare, che tutti i genitori dovrebbero emulare, a partire dalla preparazione di un piatto di spaghetti, sino a coinvolgerla in cucina.

A questo punto, a partire da un giusto approccio con il cibo, la piccola Zoe inizierà a cambiare accettando la nuova situazione, ma allo stesso tempo aiuterà anche la zia Kate a riacquistare leggerezza e gusto per la vita.

Questo film fornisce molti spunti su come avvicinare in modo corretto i giovani al cibo. Bambini e adolescenti hanno bisogno di imparare ad apprezzare gli alimenti, e le loro proprietà curative ed energetiche. Educarli in questo senso non è cosa semplice, ma è fondamentale se vogliamo prepararli ad una vita sana.

LA PRIMA REGOLA  è quella di evitare che questi associno il cibo a situazioni di ansia e stress. Atteggiamenti sbagliati possono innescare meccanismi di ostilità, ricattatori e/o compensatori rispetto al cibo. Frasi come: “Se non mangi ti mando in castigo“, “Stai composto, non parlare con la bocca piena“, “Se non mangi tutto non diventi grande“, “Niente dolce se non mangi prima quello che ha preparato la mamma“, “Zitta e mangia“, “Per una volta fai felice la mamma“, possono innescare futuri disturbi alimentari.

E’ quindi importante creare un clima piacevole durante i pasti. Questo deve essere un momento di divertimento sin dai primi mesi di vita, in cui è possibile fare esperienze di gusti, consistenze, colori, e odori.

E’ consigliabile che i genitori rimandino i loro interventi educativi in altri momenti della giornata, per evitare che i figli associno il cibo a situazioni di tensione.

Il modo giusto per coinvolgere i bambini è cucinare con loro, per fargli vivere l’alchimia della trasformazione della materia prima alimentare attraverso uno stare insieme diverso, creativo, magico e didattico.

Anche per gli adolescenti il rapporto con il cibo non è semplice. Smettono di mangiare i loro piatti preferiti, sostituendolo con quello che sceglie la tribù. E’ un modo per sentirsi autonomi, grandi. Generalmente mangiano “cibo spazzatura” come merendine, prodotti “light”, patatine, snack, ma anche alcolici e caffè.

Attraverso il rifiuto del cibo manifestano il rifiuto verso chi l’ha cucinato. Ecco che così ciò che si mangia, diventa in ambito familiare un mezzo per inviare precisi messaggi emotivi.

All’interno delle nostre abitazioni, la cucina è potenzialmente il luogo di incontro emotivo per eccellenza, il cuore della casa, dove tutti i familiari si intrattengono e si scambiano idee e emozioni.

LA SECONDA REGOLA è  dunque che ognuno di noi, con la sua unicità ed inventiva, ha la possibilità di far diventare questo luogo uno straordinario laboratorio di emozioni positive.

Attraverso la scelta, la preparazione, la creatività, la condivisione ed il rispetto per il cibo si costruisce la cultura alimentare delle nuove generazioni.

Quello che stavo per dire era, e lei lo sa meglio di tutti: – dice l’analista a Kate nella scena finale – sono le ricette che uno si inventa che funzionano meglio“….

L’uomo diventa ciò che mangia, ma anche ciò che pensa e ciò che crea.

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1 commento

  • Silvia Guglielmi 3 anni fa

    Scena, storia e soggetto esattamente copiati dal film con Castellitto “Ricette d’amore” del 2001 che era molto migliore di questa americanata. Per i vostri commenti vi conviene usare quello di Castellitto, è anche più naturale e credibile per il vostro obiettivo.

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